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mercoledì 28 marzo 2012

..E' solo una questione di polvere (ovvero CC101 Day7)

Rieccomi a mettermi in pari con le lezioni di Chimica Creativa (saranno le mie origini di piccola chimica... ma trovo questo corso strepitoso e geniale).

La lezione di martedì parlava di polverine da embossing.

Premetto che (carte a parte) i miei primi acquisti scrap sono stati proprio di polverine da embossing che mi hanno da subito affascinato per il bellissimo effetto che riuscivano a dare ad un semplice timbro.

Poi però, passati i primi tempi, l'amore per queste polverine è presto svanito (complice lo spargugliero e il continuo travaso che bisogna fare dopo averle scrollate e che a me crea un grande disturbo)... per risbocciare magicamente dopo avere scoperto le ZING.

Ma non divaghiamo troppo e stiamo sul pezzo.

Per quanto credessi di conoscere tutto sulle polveri da embossing (del resto mi sembrava che ci fosse poco da sapere a parte le diverse dimensioni dei granuli - a seconda della marca e del tipo - e i diversi effetti lucido, sbrilluccicoso o opaco) mi sbagliavo!

Professor Tim ci ha proposto non solo le polveri Distress Embossing Powders (che hanno la caratteristica di avere granuli "non fondenti" che possono essere "grattugiati" via dopo la loro fusione) ma anche alcune tecniche davvero moooolto interessanti e "gustosissime" da fare.

Un capitolo a sè hanno invece i diversi inchiostri da poter utilizzare per embossare.

Come già tutte sapete esistono inchiostri specifici completeamente trasparenti come il Distress Clear Embossing Ink , il Versamark (e forse altri di altre marche che però non conosco).

La loro caratteristica è di essere a base di glicerina, la quale, evaporando molto meno velocemente dell'acqua, permette alla timbrata di restare bagnata più a lungo e ciò consente di avere tempo per mettere sopra la polverina e fissarla all'inchiostro.

Tuttavia anche alcuni inchiostri colorati possono essere utilizzati per l'embossing (permettendo così l'utilizzo di polverine clear).
La loro capacità di essere embossati dipende dalla loro faciltà di asciugatura (inchiostri come ad esempio i Chalks non sono affatto adatti a questa tecnica).

E secondo voi potevano i mitici Distress Inks Pads non essere embossabili?!!
Assolutamente che no.

I DIs Pads sono inchiostri perfetti per l'emboss perchè, benchè a base di acqua hanno una buona quantità di glicerina, che li rende umidicci più a lungo in modo da permettere lo spargimento di polverine (detta così sembra un controsenso, ma se e chi conosce un pò di chimica sa che cosa intendo: l'acqua dell'inchiostro con il suo pigmento vengono assorbiti dalla carta che, essendo porosa permette al colore di fissarsi rapidamente e non sbavare, mentre la glicerina che è oleosa rimane in superficie e appiccia i granuli).

Ma veniamo alle tecniche e al relativo compitino: "Nostalgic Batik Technique"

Si tratta di una tecnica il cui risultato è quello di voler ricordare antichi batik indiani con immagini di colori sgargianti, su un fondo scuro-anticato-vintage(avete presente quelli che si trovano nei negozi che hanno antiquariato etnico?).

La magia di questa tecnica consiste nello stirare l'immagine embossata ponendola a contatto con una superficie assorbente in modo che la parte oleosa dell'inchiostro, venga assorbita, e l'immagine perda rilievo pur mantenendo colori lucidi e brillanti.

Davvero uno spettacolo da fare e da vedere, tanto che la Tag(ga) nr.1 sarebbe stata bellissima anche senza gli abbellimenti, che però sono diventati indispensabili, causa imperfezione di una mia timbrata.



"Rusted Enamel Technique"

Letteralmente: tecnica ad effetto smalto arrugginito.

Niente di più vero, più realistico e al tempo stesso "falso".
Sì perchè l'effetto che si ottiene è proprio quello di una tag(ga) che, se non toccata, sembra davvero di rame arrugginito.

Il segreto sta tutto nel colorare la tag (o le chipboards) con i Distress Ink Pads, ricoprirla con la polvere da emboss clear, poi scollarla in modo che rimangano scoperti alcuni punti.
Scaldando poi con l'embosser si creano diverse zone non "resistenti" che, inchiostrando con varie tonalità di Distress Inks marrone, "prendono" il colore e creano la sensazione di una lastra di rame arrugginita.

Questa tecnica si usa fondamentalemente per superfici più piccole come le chipboards, ed è stata applicata ad una Tag(ga) per lo più per uno scopo didattico.

Il risultato è comunque STREPITOSO e credo che ne farò presto una tutta e solo da decorare!



L'ultima tecnica proposta è stata la "Distress Powder Resist Technique", ovvero l'utilizzo delle polverine Distress per creare una "zona di resistenza".

Praticamente questa tecnica è quella che si può usare embossando in clear, nel caso in cui vogliamo avere l'effetto della Kraft Resist Paper, in assenza di questa carta.

Ovviamente la mancanza di Distress Powder è stata egregiamente sostituita dalle favolose polveri ZING che, come le Distress, hanno finitura opaca, ma purtroppo sono prive dell'effetto distressato dato dai cristalli non fusi (che vengono poi grattati via dopo l'embossatura).

In ogni caso, un effetto simil "polverina-raschiata-via" ho cercato di ottenerlo, riscaldando un pò la polverina, togliendo poi parte di quella non ancora fusa, e riprendendo a scaldare fino a "squagliarla" tutta.

Questa è la Tag(ga) nr. 3 dal look decisamente psychedelic-optical (apprezzatissima dal cucciolo di casa).



Ed eccole insieme:la batikka, l'arruginita e la psicadelica.
Belle no?!



Morale della favola di oggi:

1)Embossare che passione!

2)Una o due polverine Distress bisogna che me le compri per provarle al meglio (soprautto come tono-su-tono sui Distress Inks) anche se chi ha fatto il corso di FC2011 con Manuela, ha già avuto modo di provarle e apprezzarle.

3) Con tutti 'stì links e 'sta promo, non è che come dice Danda, la Ranger mi manda almeno un pennerallino, una polveruccia, un inchiostrino ??!
(Mr. Ranger a Distress Inker re-inker will be much appreciated - since I need to complete the Day4 tags set! - I'm kidding of course.. I'will love you whatever!!!)

4) Con l'albumino di ieri tutto rosina-francesino, tante hanno rifatto capolino: abbiate pazienza, ancora qualche lezione e il corso finisce.

6 commenti:

  1. I tuoi post sono fantastici. Sei brava a spiegare tanto quanto a realizzare e non è compito facile. Anche a me piace molto l'embossing, a volte però l'effetto è appena accennato: timbro e il colore è acceso, poi embosso e si sbiadisce pur diventando in rilievo: è un errore di timbrata (poco colore sul timbro)o di polvere? Grazie x il consiglio. Seguirti è davvero un piacere. Ciao, buona giornata e grazie per le "illuminazioni" continue a chi, come me, tante cose ancora non le sa.

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  2. Sei fantastica, i tuoi commenti mi fanno morire :-)

    Ciao
    Ste

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  3. Manu fortissima come sempre!!! pero' bisogna che poi mi spieghi in privato la tecnica della seconda tag perche' non l'ho capite bene!!!! bacione la terza ha i miei colori!!!!!!!!! YAya

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  4. E vero che forse il francese "tira di più" ma quando ti lanci in queste spiegazioni "chimiche" sei troppo divertente e ci fai vedere/scoprire delle "robe" fantastiche!!
    la tag(ga) arrugginita...La devo fareeeee!!!
    bacioni e ..alla prossima lezione!
    giusi

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  5. Allora, devo dire che stavolta non ho capito moltissimo, ma ho mal di testa e questo non facilita le cose, però le tagghe mi piacciono assaissimo, tutte indistintamente. Mi piacciono assaissimo pure le polveri, ma poi con calma mi rileggo tutto e cerco di fare i compito pure io!!! Senti ma sto THGURU, magari anche più di un pennarellino potrebbe mandarti, penso che con i tuoi post fai molti anzi assaissimi proseliti!!! Io resto cmq la prima della lista, anche solo per farmi contenta!!! Brava la mia HotlzGura (perchè sei femmina)

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