Mettiamo mano agli acrilici.
Dopo un periodo decupaggesco-tegolistico che quasi rinnego con orrore, gli acrilici erano stati relagati nello sgabuzzo delle cose inutilizzate superstiti da hobby creativi vari esplorati con più o meno scarso successo (o quanto meno, entusiasmo).
Dalle
tag(ghe) nataline in poi, gli acrilici hanno trovato un nuovo splendore e una nuova chiave di utilizzo (per una che non ha il benchè minimo talento disegnereccio, pennelli e colori sono qualcosa di abbastanza inutile).
Sì.. perchè
Professor Tim ci ha insegnato a
CC101 che gli acrlici, a differenza degli inchiostri, sono a base di pigmenti e che, non essendo translucidi (ovvero se si sovrappongono non lasciano intravedere il colore sottostante, ma lo coprono) possono essere sfruttati per creare delle aree di "resistenza! (ormai lo avete capito che le "aree di resistenza" sono zone nelle quali l'inchiostro dei timbri water-based non attacca).
Il primo esercizio è stato quello di usare l'acrilico come "inchiostro" per timbrare(sììì sììì lo so non è un inchiostro, ma un pigmento!), come avevo già realizzato nella tag(ga) qui e come proposto nell'
8°tag(ga) natalina del 2011.
L'acrilico usato da
Mr. Tim a marca
Ranger (manco a dirlo!) è
il Paint Dabber, con il flacone provvisto di erogatore/dispenser a spugnetta che evita l'utilizzo dei pennelli e che si può applicare direttamente sulla superficie da pittare.
Io, ancora, non lo posseggo e ho utilizzato i classici acrilici applicati con il pennello.
Voi (se volete farvi una idea) date invece un'occhiata a questo
video del
"tizio delle tag"!
Ed ecco qui una tag(ga) "very urban" creata con la "Paint Dabber Resist Technique" su tela canvas autoadesiva (la
Claudine Hellmuth Studio Sticky-Back Canvas) nella sua versione white

Un altro effetto di "resistenza" presentato nella lezione di mercoledì di
Creative Chemistry, è stato il "Crackle Paint Resist Technique".
Questa tecnica consistebbe nell'applicare la
Distress Crackle Paint per creare una zona di resistenza "crackleata" (ovvero con l'effetto screpolato tipico del decuppo) sulla carta.
La
Distress Crackle Paint è un prodotto (sempre nei soliti 36 colori.. bla bla bla..) che ha in sè sia il pigmento di acrilico, sia il prodotto screpolante cosa questa, che permette di colorare e screpolare in un unico passaggio.
Chi invece usa e conosce questa tecnica con i prodotti di crackle non
Ranger-
Tim, sa che occorre prima passare una mano di acrilico, lasciare asciugare e passare la vernice screpolante.
Io che, ovviamente non ho neppure questo prodotto, ho passato una mano di acrilico glicine, e, dopo asciugatura ho applicato una vernice screpolante di altra marca.
La cosa che nè uscita è questa tag(ga) a tema "Couture".

Se volete avere qualche lume su questa tecnica vi consiglio
questo video e
questo step by step di
Tim.
Ultima tecnica del giorno è stata la "Shattered Stains Technique" che consiste nel creare una superficie con la
Distress Crackle Paint nel colore Clear Rock Candy e di saturarla, una volta asciutta, con i
Distress Stain.
Per farvi un'idea vi linko
questo video di
Scrapbooking centerale (quello di
Prof-Tim non essendo pubblico non posso linkarvelo)
Sotto vedete il dettaglio della tag(ga) che ho fatto con questa tecnica.
Purtroppo, avendo preso "troppo seriamente" il consiglio di
TH di abbondare con il Distress Crackle, il risultato non è perfetto, ma decisamente migliorabile.

E questa è la solita allineata di tag(ghe): la Urbana, la Sartoriale e la Screpolata
(ormai ci ho preso gusto a dar loro un nomignolo)

Morale della favola della 8° lezione:
1) Mai buttare avanzi di vecchi hobby
2) Anche chi non si è iscritto a
CC101 trova pubblici i video di
TH con molte delle tecniche proposte.
3) Ancora 2 giorni e ....si ritorna a dormire di notte!!!
Aggiornamento del 2 aprile.
Le 3 tag(ghe) sono state selezionate per essere nella homepage del gruppo di Yahoo
All Things Tim (è un gruppo internazionale dove si chatta di "
Tim e dintorni")
... vi assicuro che, considerato il livello di quello che viene postato negli album del gruppo, è una soddisfazione mica da ridere!
